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L'intervista di Grazia. Con tante grazie
25/10/2006

Pubblico l'intervista che il settimanale "Grazia" del 24/10/2006, ha dedicato alla mia recente protesta:

moralismi letterari

IL CRITICO PAOLO BIANCHI: DIGIUNO CONTRO LO STRAPOTERE DELLA BELLEZZA

di Piero Macchioni

Lo scrittore ha protestato due settimane contro la dittatura dell'estetica per vendere libri. E ha fatto i nomi dei colpevoli.

Veline e attricette non dovrebbero essere affar suo. Invece Paolo Bianchi, 42 anni, scrittore e critico letterario, il primo ottobre ha cominciato un digiuno di protesta contro quello che chiama «lo strapotere della gnocca». Secondo Bianchi giornali e tv hanno assimilato così bene il modello pubblicitario che ora utilizzano donne stupende per promuovere qualsiasi cosa. Anche i libri, che con i canoni dell'estetica avrebbero ben poco a vedere. Gli abbiamo parlato al decimo giorno di digiuno.

Che cosa succede? Non le piacciono le belle ragazze?
«Non mi piace vedere una bella donna che fa qualcosa per la quale non è portata».
È vero che dei suoi amici le hanno detto che per far parlare di sé doveva fare una cosa stupida? Tipo digiunare.
«Il motivo per cui protesto è serio, ma oggi un po' d'attenzione si attira solo così. Dico solo una cosa: nell'antico Giappone il nemico si umiliava digiunando».
Chi sono i suoi nemici?
«Protesto contro chi avvilisce la cultura e applica le regole del marketing alla letteratura. Trovo disgustoso lo strapotere della gnocca».
Cioè?
«Non mi piace vedere che il reponsabile culturale di RaiUno, Gigi Marzullo, riempie i suoi salotti di attricette che parlano di libri che non conoscono. Né trovo giusto che l'ex velina Miriana Trevisan tenga una rubrica su un settimanale per consigliare i libri. E poi sempre più scrittrici, o presunte tali, si fanno fotografare in bella posa: la giornalista Lilli Gruber, l'avvocato Annamaria Bernardini De Pace, la deputata Daniela Santanchè.»
Ma davvero è colpa delle donne?
«No. Pensi al giovane attore Silvio Muccino: è uno che va bene sia per la pubblicità dei telefonini che per scrivere un libro. Qualcosa non va».
Ci sarà anche qualcuno bello e bravo.
«Lo scrittore Andrea De Carlo. È un bell'uomo che lavora seriamente. Sarebbe diventato famoso anche senza le massicce campagne pubblicitarie che lanciano i suoi libri».
E lei? Per pubblicizzare un suo libro sceglierebbe una bella donna?
«D'istinto direi di no. Ma se dovessi scegliere ne vorrei una che conosca i libri e la cultura. Penso all'attrice Mariangela Melato».
Dieci giorni di sciopero della fame che cosa le hanno insegnato?
«Che se non si mangia si è più riflessivi. Ho bevuto due litri di liquidi al giorno e dopo tre giorni non sentivo nemmeno lo stimolo della fame. Ho perso tre chili, ma la cosa peggiore è stato il senso di debolezza che mi ha accompagnato».