di Annarita Briganti:
Il posto è almodovariano, con tanto di bagno dotato di divanetti maculati e di inserti di “Repubblica”.
Al nostro arrivo troviamo davanti al posto, sul marciapiede dove piove pioggia beige che ha macchiato i vestiti da festa, un regista televisivo con un Feltrinelli nella tasca sinistra della giacca e una certa voglia di raccontare i segreti berlusconiani di denaro riciclato e picciotti, dice lui, il curatore del libro di cui si è festeggiata l’uscita, Alessandro Golinelli, uno dei pochi che riesce a rendere elegante un mimetico arancione e verde di just cavalli, e un’amica del mio accompagnatore, la quale nell’andare via si è premurata di non salutarmi non prima di avere invitato il mio accompagnatore a bere un aperitivo, “tanto abbiamo i cellulari” ha detto, e poi mi ha dato le spalle.
Il mio abbigliamento, lontano galassie dal jeans slabbrato che ho addosso adesso, mi ha fatto guadagnare qualche sguardo ma ha acuito un imbarazzo direttamente proporzionale al passare dei minuti.
Per fortuna c’era il bagno maculato, frequentato quattro volte in una sera, chiudevo la porta a chiave, controllavo allo specchio che la pelle del viso rovinata non sembrasse troppo rovinata, respiravo, davo una lettura veloce agli inserti di “Repubblica”, e mi ributtavo nella festa, basculante sui tacchi troppo sado.
Per fortuna c’era molta fila al buffet, prevalentemente a base di formaggi e di paste condite e di tartine condite al salame piccante.
Per fortuna c’erano molte persone simpatiche.
Un giornalista per bambini, che sul Giornalino risponde alle loro domande.
Due musicisti quasi professionisti, Giovanni e soprattutto Michele, innamorato di Google e dei suoi figli, che mi ha raccontato le sue esperienze internettiane, quando ancora internet non si chiamava internet, una storia a base di post scritti nel 1992, di email spedite negli anni ottanta, quando io mi dedicavo prevalentemente al pane e nutella, del suo blog, proxibar.net, dove l’unico argomento ammesso è il computer, vietati i commenti dei lettori, tanto per far capire chi comanda.
Due giornaliste freelance molto simpatiche, che si sono impadronite di un buon tavolo e se ne sono state lì a chiacchierare, forse del romanzo che una delle due ha scritto, “Dammi un bacio”, un titolo troppo carino per un libro che è ancora nel cassetto.
Paola da Biella che, finito di trapanare i suoi pazienti, si è messa in macchina per raggiungere il posto almodovariano, con una tshirt intitolata “too busy to fcuk”, traducibile proprio come state pensando.
Il gruppo di Belluno, un autore di canzoni, suo il tormentone “mia nonna è un’astronauta taratata”, e due belle maturande, ovvero due appena maggiorenni se non minorenni che, per dirla alla Lina Sotis, hanno fatto invidia alle signore presenti, alle prese con i primi trattamenti antirughe al botulino.
Il gruppo di uno degli Autori del libro, professione dentista, accompagnato da una libraia e da un uomo abbronzato con i pantaloni arancione che, alla domanda “scrivi?”, ha risposto “no però ho una mezza idea”, quindi malato come quasi tutti, in quel posto.
Il gruppo di Simone, altro Autore, nonché dj in stile mp3 della festa, ragazzo dolcissimo, che ti parla accovacciato alla tua sinistra, ti guarda negli occhi e ti spiega che ha scritto un libro per una piccola casa editrice e qualche racconto, che sì, dovrebbe scrivere il secondo libro ma è pigro.
Il gruppo di Golinelli, Autore nonché curatore del libro festeggiato, posizionato prevalentemente al fresco davanti al posto, con le sedie di pelle bianca messe direttamente sul marciapiede.
Chiara e il suo fidanzato, artisti vestiti di colori freschi, lei molto sorridente, una bottiglia di vino come biglietto da visita, finita con un giro di bicchieri.
Un professore di storia della cultura o di una materia altrettanto difficile, Autore di un saggio sul socialismo reale sovietico, insomma un vero Intellettuale, con polo bordeaux da prof. di college americano.
Un batterista giornalista scrittore traduttore professionista che ha scritto il primo racconto del libro, fatto gli onori di casa, comprato una vaschetta di gelato alla vaniglia per dessert, e tentato di insegnare l’educazione stradale a due teppisti che in motorino, dopo avergli tagliato la strada, gli gridavano “ti uccido”.
I teppisti sono stati risparmiati, niente sangue dopo una bella festa.
Per la cronaca.
Cronaca della festa privata per il Supegiallo Mondadori, A.A.V.V. in vendita nelle migliori edicole.
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