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Libero
11/03/2010

Dai primi di marzo, con una decisione anche sofferta, se proprio lo devo dire, sono fuoriuscito dalle pagine del "Giornale", dove scrivevo da più di quindici anni, e sono approdato a "Libero". I malevoli che mi disprezzavano prima, conteggiandomi nel gruppo dei pericolosi reazionari, perlopiù senza conoscermi, hanno così altro combustibile per alimentare la propria acrimonia. Ma che ci volete fare, a me piacciono questi quotidiani un po' corsari, e trovo conservatori gli altri, quelli politicamente corretti dove troppo spesso annuso l'odore rancido dell'ipocrisia. Gli articoli del "Giornale" sono facilmente reperibili on line attraverso Google e/o nell'archivio del sito www.ilgiornale.it. Quelli di "Libero" li riporterò qui, in formato pdf, appena possibile. Così ognuno potrà farsi un'idea di quello che scrivo, di come lo scrivo, di quello che penso e di come lo esprimo. E poi vediamo dove stanno i veri fascisti.