Fabio Sabbi, che se non ho capito male ha 27 anni e vive a Roma, mi ha mandato tre poesie che trovo molto interessanti. Eccole:
Se Dio fosse già qui
21/05/2000
Se Dio fosse già qui
cosa potrei fare?
Se mi vedesse,
mi indicasse, mi potesse già parlare,
come potrei cercarlo,
farmi un'idea di Lui,
accarezzarne il pensiero
continuamente?
La mia fortuna
è che non si faccia vedere
a nessun angolo
buio o radioso,
che non mi porti sulle spalle
né m'infanghi sotto la lingua;
la mia fortuna è
non sapere, non credere
non volere,
è non essere niente
e poter pensare qualunque cosa
di Lui.
Fiori
08/04/2000
I fiori più belli
sono quelli selvaggi
che lontano e dolorosamente
vengono fuori,
fiori che per caso
qualcuno ha potuto incontrare,
e pur senza riconoscerli,
sa che esistono.
Signora
28/08/2000
"Signora, Signora",
c'è questa litania
nei monumenti bianchi della cura,
e sono lunghi i corridoi
come ogni stagione di ogni vita
che lì dentro freme
senza che nessuno lo sappia.
Che le venga in aiuto chiama "Signora"
la vecchia che muore, "Signora",
e la signora arriva
la prende dietro al collo
e la solleva,
con la voce vezzosa dei bambini
le parla, e quasi la sbeffeggia,
la vecchia sa di non poter chieder altro,
se non volesse solo un cuscino
chi la degnerebbe,
allora si ristringe
e gl'occhi li fa dolci quasi a ringraziare;
l'altra signora, la Morte,
forse fa anche meno paura
di quegl'occhi senza luce
di quelle vite inascoltate
dalla voce tenue.
Io non dormo,
in quei corridoi, ci passo ancora, tutti i giorni,
e tutte le notti
mi sveglia quella voce
che vorrei accorrere e non posso,
"Signora".
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