Milano, 22 dicembre
ho imparato ad amare questa città,
questo puzzo di eloquenza rarefatta,
questa furba disperazione.
qui la solitudine s’attacca alle pareti,
ai bordi delle strade, sul viso dei bambini,
negli angoli s’insinua, scivola il suo grido
fin dentro all’ultimo incolmabile ritardo.
è nebbia, irrespirabile risposta
di fuga e sale, la morte di Welby
un’arma ancora calda
puntata sulla carne lacera l’Italia, e Milano,
è il suo sarcofago di scuse.
Natale, ma dovrebbe essere già Pasqua.
e tutto ci si scorda in un perdono
ancora senza neve.
Copyright (C) 2006 Riccardo Bagnato [www.bagnato.it ]
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